Roma è da sempre città d’acqua, lo sappiamo bene.
Basti pensare all’importanza del Tevere e dell’Aniene, agli acquedotti antichi, alle terme, alle migliaia di fontane, alla Cloaca Maxima, alle naumachie, ai laghi che la circondano, alla vicinanza con il mare, alle ville che utilizzano l’acqua per il capriccio di facoltosi e colti cardinali, come nel caso di Villa d’Este a Tivoli, voluta dal Cardinale Ippolito d’Este.
Parlare di una Roma acquatica è facile, basta guardarsi intorno in una bella giornata di sole.
Ma.. al buio?
L’oscurità e i sotterranei, nella capitale, riservano le sorprese più belle.
Oggi vorrei parlarvi di qualcosa che in pochissimi conoscono: un labirinto di laghi sotterranei nel ventre del Colle Celio, a due passi dal Colosseo.
Sotto la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo e i ruderi del Tempio dell’Imperatore Claudio, dieci metri sotto terra, nel silenzio e nell’oscurità, possiamo ammirare dei limpidi laghetti color smeraldo spettacolarmente incorniciati da stalattiti colorate.
Già da qualche anno, un’equipe di speleologi sta esplorando questo sistema di antiche cave, scavate sin dal IV secolo a.C., che ha un’estensione di oltre due chilometri.
Qui l’acqua ha una temperatura costante di dieci gradi centigradi.
Dal 2004 si sta cercando di documentare questo piccolo e antichissimo mondo geologico, e tra le tante emozioni che questo procura agli studiosi che se ne stanno occupando vi è, per esempio, quella di ritrovare incastonate nelle rocce di quelle profondità le fessure ove gli operai appoggiavano le loro lucerne, ma anche vecchissimi cavi elettrici, che ci ricordano come questi spazi vennero ampiamente utilizzati come rifugi anti-aerei nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
A Roma le sorprese non finiscono mai, e ne potremmo stilare una lista interminabile.
Anche sotto l’Ospedale San Camillo, a Monteverde, nel 2013 venne riscoperto uno straordinario lago sotterraneo in una caverna di settemila metri quadri, alta dieci metri, che in passato venne utilizzata come magazzino di derrate alimentari a supporto delle necessità del sovrastante nosocomio, mentre – nel corso del secondo conflitto mondiale – la medesima caverna divenne un rifugio anti-aereo.
Si dice che tra questo lago e il Tevere vi sia un collegamento diretto.
Se invece decidiamo di spostarci nel Centro Storico, scopriremo che alla fine degli anni ’30, scavi condotti nelle cantine del Palazzo della Cancelleria Apostolica, consentirono di scoprire un sepolcro romano, che ormai giace sul fondo di uno splendido laghetto color smeraldo, sotto sei metri di acqua purissima.
Un laghetto che, probabilmente, si formò grazie all’ostruzione del canale Euripus, ai tempi della costruzione dei muraglioni del Tevere.
Possiamo, per il momento, fermarci qui.
Tuttavia, riprenderò presto l’argomento per parlare di altri aspetti della meravigliosa Roma acquatica, e di tanti e tanti siti sotterranei, tutti da scoprire, per tornare indietro nel Tempo e sentirsi eterni, come la nostra amata Città.