Spesso si sente taluno lamentarsi del fatto che la Chiesa dovrebbe essere più generosa, con il popolo, delle molte ricchezze custodite al Vaticano.
Ebbene, vi è stato un tempo in cui, in un certo momento dell’anno, bastava mettersi sotto il balcone del Papa per avere qualche buona probabilità di afferrare al volo qualche bella moneta d’oro..
A Piazza di San Giovanni in Laterano, sotto l’obelisco, c’è una bella fontana che venne inaugurata nel 1607 da Papa Paolo V Borghese.
Benchè, al giorno d’oggi, il traffico che la circonda non la metta in evidenza e non le renda particolari attenzioni, spiccano su di essa i simboli araldici dei Borghese: l’aquila e il drago.
Vi era, nello stesso sito, una statua bronzea di San Giovanni Evangelista, purtroppo scomparsa dopo che nel XIX secolo fu danneggiata da un fulmine.
L’obelisco monolitico che la sovrasta, il più alto del mondo, fu ritrovato nel 1588 nel Circo Massimo e qui eretto per volere di Papa Sisto V.
Secondo le dicerie popolari, bagnarsi le mani con l’acqua di questa fontana permette di allontanare il malocchio e le streghe; operazione da farsi nella notte della Festa di San Giovanni, che si tiene tradizionalmente il 24 giugno, giorno in cui la tradizione colloca la nascita del Santo.
Tale festa era fortemente legata a tradizioni pagane connesse con il solstizio d’estate.
La notte che precede il 24 giugno è usualmente considerata la più breve dell’anno, e al tempo veniva anche ritenuta quella in cui le streghe giravano per la città a caccia di anime.
Nel corso di questa festa, oltre alle tradizionali bevute non certo moderate, era costume dei romani prodursi in grandi mangiate di lumache.
Naturalmente facevano parte integrante della festa molte allegre “stornellate”, e molto, moltissimo rumore al fine di cacciare le streghe, che si pensava si adunassero sui prati antistanti la Basilica al fine di raccogliere erbe per i loro incantesimi.
Tutto questo gran baccano si spegneva solo verso l’alba, poco prima che il Papa celebrasse la Messa in Basilica, concludendo poi ufficialmente la funzione – per l’appunto – con il tanto atteso rito del lancio al popolo di monete d’oro e d’argento dalla Loggia delle Benedizioni.