Percorrendo la scoscesa via Garibaldi, alle pendici del Gianicolo, una perla architettonica barocca, sconosciuta ai più, ci coglie di sorpresa: si tratta della Chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori, progettata da Francesco Borromini nella seconda metà del ‘600 per l’Ordine delle Suore Agostiniane Oblate del Bambin Gesù, su commissione della duchessa Camilla Virginia Savelli, moglie di Pietro Farnese.
Si tratta di un gioiello incompleto, poichè il Borromini era al contempo occupato nella ricostruzione della Basilica di San Giovanni in Laterano, alle dipendenze di Papa Innocenzo X.
Il progetto non rimase incompleto solo a causa della mancanza di tempo da parte di Borromini, ma anche perchè i fondi per realizzarlo si esaurirono prima del suo completamento.
Tuttavia, è proprio tale incompletezza che lo rende molto particolare, e che esalta la bellezza anche dell’annesso convento.
La facciata incompiuta e lo stile austero del disegno si ispirano alle severe regole di clausura che caratterizzava l’Ordine monastico che vi era ospitato, nonchè l’intrinseco spirito umile e rustico di quell’obbedienza.
Da circa quindici anni il convento è stato trasformato in un hotel di lusso.
Tuttavia, dalla hall dell’albergo si può ancora accedere alla chiesa e, facendo colazione tra un croissant e un cappuccino, si può ancora godere del chiostro perfettamente conservato.